Proposte di spettacolo

8 SETTEMBRE 1943 – 25 APRILE 1945 Canti testimonianze cronache

Canti dell’epoca, testimonianze dirette di chi c’era e indirette da cronache del tempo, epistolari, archivi storici si alternano a raccontare la guerra al fronte; la fame, il tesseramento, le bombe, il coprifuoco, la disinformazione propagandistica di chi era a casa; i lager, la prigionia e il ritorno; gli “imboscati”, la Resistenza attiva e passiva, le donne nel periodo bellico e nella Resistenza, la Liberazione.

In un momento storico in cui venti di guerra ancora percorrono il mondo e paiono sbiadire e non essere più così essenziali i fondamenti stessi della nostra democrazia incardinata nella Costituzione, la memoria di cosa davvero sia guerra e quanto siano costate pace e democrazia divengono dovere di informazione soprattutto verso le giovani generazioni. 

Dovere di informazione e formazione a una pace fondata sulla giustizia, sul rispetto del diritto internazionale, sul diritto alla vita e all’autodeterminazione dei popoli.

YACOB, OZANA E IL VENTO

Uno spettacolo di musica, immagini e testimonianze per il “Giorno della memoria”, istituito nell’anno 2000 in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti.

Con la riproposizione di canti e racconti della cultura yiddish riferiti alla Shoah si perpetuano l’informazione alle giovani generazioni, la memoria e l’ impegno affinché “questo mai più accada”; nell’ampliare lo sguardo ad altri stermini oggi in corso, si esprime la consapevolezza della necessità di vigilare per preservare il diritto ad esistere in pace e giustizia di ognuno nel mondo.

Perché “le azioni furono mostruose, ma chi le commise era pressoché normale”: di una normale mostruosità che ancora si affaccia e ci chiama a riconoscerla, condannarla, combatterla.

EPPURE IL VENTO…

È purtroppo di tragica attualità avere mari costellati di cadaveri di migranti, in un generale inquinamento ambientale e delle menti.

Sulla traccia della poesia di un novantenne ragazzo attento al mondo e ai suoi problemi, lo spettacolo musical-teatrale si snoda, con il linguaggio semplice e diretto sia del canto sociale sia di quello cantautoriale, fra i diversi ma complementari temi della migrazione di un tempo e di quella attuale, della Resistenza, del lavoro e dei suoi costi umani, dell’ avvelenamento del pianeta, della libertà e delle nuove forme di schiavitù di uno sviluppo economico distorto e distruttivo.

Uno sguardo sulle situazioni di oggi e le loro radici storiche; un approccio critico alle magagne di questo nostro mondo.

Con tanta musica e anche qualche parola.

Paura non abbiamo

PAURA NON ABBIAMO

Sul filo di una poesia si dipanano canti, racconti, testimonianze che narrano e denunciano la violenza sulle donne nelle sue molteplici forme, da quella psicologica e fisica a quella sessuale, dagli atti persecutòri dello stalking allo stupro, fino al femminicidio i cui tragici numeri accompagnano la nostra quotidianità. 

Una violenza di genere che discrimina, svilisce e opprime, esercitata in famiglia, nelle relazioni interpersonali, sui luoghi di lavoro, nei diversi ambiti socialil. Che lede il diritto al lavoro, alla pari dignità e retribuzione, all’assistenza sanitaria accessibile e sicura durante l’interruzione volontaria di gravidanza, all’autodeterminazione nelle scelte di vita.

Il “fil rouge” dello spettacolo accompagna la consapevolezza di quanto lontano parta il cammino dell’emancipazione femminile, di quante sfaccettature abbia e di quanto necessiti del ripensare le sue stesse fondamenta, le categorie di pensiero, il linguaggio.

BRECCE NEI MURI

Lo spettacolo è scandito da un intreccio di narrazioni attoriali, appassionate e suggestive, di frammenti di storie quotidiane di povera gente, e di canti originali e della tradizione da parte di un gruppo musicale e corale che da quasi 40 anni si occupa di canto sociale.

È quindi “voce di popolo”, una voce sola che canta e racconta la rabbia, la rassegnazione, l’allegria e i sogni delle vicende umane, sempre uguali e sempre diverse ai quattro angoli della Terra, nelle lotte, nelle guerre, nelle aspirazioni, nelle migrazioni, nelle ribellioni, nelle sconfitte e nelle conquiste di ogni tempo e che ancora oggi vedono un’umanità – umile ed epica – che rivendica di costruirsi il destino con le proprie mani.

Voce narrante e canto corale si completano nell’ offrire la possibilità di leggere e capire il momento storico e le condizioni umane di cui sono espressione, che a noi tutti appartengono.